Giugno 1630. Nella Milano sconvolta dall'epidemia di peste, si compie una tragedia privata nella tragedia pubblica: alcuni innocenti popolani vengono accusati di essere degli "untori" e di diffondere con delinquenziale malignità la mortale epidemia. A raccontarci la vicenda con genialità letteraria e intelligenza storica sono Alessandro Manzoni e Pietro Verri: un dramma in cui convergono con fatale gravità l'ignoranza dei tempi, la superstizione popolare, l'inettitudine delle istituzioni, la crudeltà dei costumi. A scolpire fino ai nostri giorni l'infamia esemplare dei fatti resta la lapide che riporta la sentenza di quel processo, e che ancora si può leggere nel cortile di Palazzo Sforzesco a Milano: "Qui dove sì apre questo spiazzo sorgeva un tempo la bottega di barbiere di Gian Giacomo Mora che, con la complicità di Guglielmo Piazza nell'infuriare più atroce della peste aspergendo di qua e di là unguenti mortali procurò atroce morte a molte persone. Entrambi giudicati nemici della patria il Senato decretò che issati su un carro e dapprima morsi con tenaglie roventi e.
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Saturday, February 17, 2018
(Scarica) Storia della colonna infame-Osservazioni sulla tortura - Alessandro Manzoni
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